Lo
spagnolo ha diverse espressioni che racchiudono storie curiose o pregiudizi verso
persone di altre nazionalità e culture… e sono talmente comuni che difficilmente
scompariranno.
Come
in italiano, si dice fila
india (fila indiana) che si riferisce al modo di muoversi dei
Pellerossa nella foresta o sulla neve.
Lo scopo era lasciare il minor numero
d'impronte possibile per dare l'idea del passaggio di un uomo solo o comunque
per rendere difficile al nemico determinare il loro numero. Marciare in fila
era anche il sistema migliore per muoversi molto silenziosamente nelle battute
di caccia, per accerchiare la selvaggina.
L’insalata
russa, anche per gli spagnoli è ensaladilla
rusa o semplicemente ensaladilla.
Durante il franchismo, però, fu proibito chiamarla “russa” per evitare di fare
allusione al nemico comunista, per cui era detta imperial, castellana o nacional.
Il popolo turco è fonte di particolare ispirazione:
- l’espressione italiana “fare
cose turche” deriva da un’errata convinzione dei cristiani che nell’harem si
facessero cose sconce dalla mattina alla sera;
- la “turca” presente in alcuni
bagni pubblici deve il suo nome all’usanza dei soldati ottomani di fare un buco
nel terreno per non lasciare tracce o per questioni igieniche.
Noi
diciamo “fumare come un turco”, in Spagna invece fumar como un cosaco
(fumare come un cosacco), popolo famoso per la sua rudezza e i suoi vizi.
Coger
o pillar una turca (lett. prendere una turca) significa invece ubriacarsi.
L’origine di tale espressione sembra risalga all’antica usanza cristiana di
aggiungere acqua al vino per conservarlo più a lungo. Tale pratica era chiamata
anche “battesimo del vino”. In Turchia, prevalentemente di religione islamica,
il vino era senz’acqua. Il vino turco, dunque, aveva un maggior effetto
ubriacante.
Ser
cabeza de turco (lett. essere una testa di turco) significa essere incolpati
di una cosa commessa da altri. Praticamente è sinonimo di capro espiatorio e
deriva da secoli di guerra contro i turchi, considerati colpevoli di tutti i
mali.
Hacerse
el sueco (lett. fare lo svedese) significa fare l’indiano anche se, secondo
alcuni, il riferimento non sarebbe al popolo svedese ma a zueco, calzatura
tipica degli attori comici del teatro romano che interpretavano personaggi
tonti.
Despedirse
a la francesa (lett. congedarsi alla francese) vuol dire andarsene senza
salutare, secondo un’usanza francese del XVIII secolo. Curioso che in Francia
si esprima lo stesso concetto con l’espressione “andarsene all’inglese”.
Sonar
a chino (lett. suonare a cinese) si usa quando non si capisce nulla di ciò
che si sta leggendo o ascoltando, mentre lo saben hasta los chinos (lett.
lo sanno persino i cinesi) significa che si tratta di qualcosa che la maggior
parte delle persone conosce.
Grazie
ai recenti mondiali in Brasile, ho scoperto che hacer una chilena (lett.
fare una cilena) significa fare una rovesciata.
Entriamo
ora nel campo erotico.
el
beso francés è il bacio alla francese in cui la lingua la fa da padrone,
invece hacer un francés (lett. fare un francese) significa praticare la
fellatio.
Non
sospettavo affatto che esistesse l’espressione hacer una italiana (lett.
fare un'italiana) pratica erotica in cui il cavo ascellare femminile viene
utilizzato per procurare piacere al proprio partner.
Practicar
el griego (lett. praticare il greco) è sinonimo di dedicarsi alla sodomia,
mentre quella che per noi è una spagnola, gli spagnoli la chiamano una
cubana… della serie alle pratiche strane si preferisce lasciare un alone
esotico, attribuendole ad altre culture e popoli.